25/03/13

Strategie d'Impresa

Abbiamo visto come la diversificazione riduca il rischio e la gestione del portafoglio consenta di mantenere in equilibrio le attività di un'impresa. Come inquadrate quindi la scelta di Astra Zeneca di concentrarsi sul solo business dei farmaci puri, in controtendenza con le sue principali competitor? Quali effetti potrebbe creare la scelta di Fitch di mettere in guardia gli investitori su un incremento di rischio?

Fitch Ratings says that AstraZeneca, faced with major US patent expiration in 2014 of its proton pump inhibitor Nexium and its asthma and COPD medicine Symbicort, has announced on its investor day its continued focus on pure pharmaceuticals. This leaves it in a higher risk position than many of its peers however also enables it to benefit from a potentially high reward.
http://uk.reuters.com/article/2013/03/21/fitch-astrazeneca-bucks-diversification-idUKFit65265920130321

14 commenti:

  1. Nonostante il trend generale degli attori che operano nel settore farmaceutico di diversificare per ridurre il rischio, Astra Zeneca ha deciso di focalizzare le sue attività sul suo core business.
    Perché le altre imprese farmaceutiche diversificano? Solitamente tali imprese diversificano verticalmente nel settore chimico, ottenendo grandi sinergie. Anche orizzontalmente si ottengono vantaggi: il settore farmaceutico è caratterizzato da pochi prodotti, e quando scadono una o più licenze l'impresa diventa più vulnerabile. Il settore chimico rappresenta quindi un modo per ridurre la dipendenza dell'impresa dalla vendita di tali prodotti.

    Quindi viene da chiedersi il perché della scelta dei manager di Astra Zeneca. È anche vero che quest'impresa ha un'impressionante serie di partnership con altri istituti di ricerca, e che i suoi margini sono maggiori rispetto a molti concorrenti ed alla media dell'industria, ma la diversificazione sembra essere un "must" per le imprese del settore.

    Dato tutto ciò Astra Zeneca può essere inquadrata come un centro di ricerca che, oltre a “inventare” i medicinali, li produce. Oppure, molto più banalmente, come una impresa farmaceutica non diversificata.

    Il comunicato, proveniente da una agenzia quale Fitch, è e deve essere prudenziale. Se una impresa tenta qualcosa di nuovo, di mai sperimentato (e questo lo è di certo: le imprese farmaceutiche sono nate come imprese diversificate, e le maggiori e più grandi continuano ad esserlo, seppure con un grado di correlazione sempre abbastanza alto), allora una agenzia di credito deve far percepire il rischio agli investitori. Può darsi che il rischio ci sia, come invece è possibile che sia solo una paura contro un nuovo tipo di impresa farmaceutica non diversificata (che potrebbe però funzionare, e fin'ora sembra che funzioni dati i margini).

    Un rischio che Fitch non percepisce, è quello che gli investitori sovrastimino il rischio della Astra Zeneca solo a causa del suo comunicato. Gli operatori nel settore rating e simili dovrebbero sempre stare attenti a ciò che comunicano attenendosi ai fatti ed evitando speculazioni ed allusioni perché potrebbero causare interferenze negative sul mercato del credito.

    La diversificazione non è, fino a prova contraria, strettamente necessaria ad una impresa farmaceutica di successo. Tuttavia non è un fattore positivo se i costi di gestione aggiuntivi a causa della diversificazione sono maggiori dei benefici ottenuti in economie di scala, scopo ed esperienza, nonché la diminuzione del rischio. Evidentemente la Astra Zeneca ha valutato negativamente la sua diversificazione, per i motivi sopra esposti e per molti altri che potremmo non sapere, ed ha agito di conseguenza.

    Per rispondere brevemente alla domanda di partenza, ovvero sull'effetto del comunicato: se gli investitori presteranno più attenzione al comunicato di Fitch che all'alto margine della Astra Zeneca, allora il credito per quest'ultima sarà più difficile (e costoso) da ottenere; se avverrà il contrario allora non ci saranno ripercussioni negative per l'impresa.

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  2. Astra Zeneca è un’impresa operante nel settore farmaceutico e tra i grandi protagonisti del mercato europeo. Recentemente ha deciso di dedicare completamente la sua attività alla produzione di “farmaci puri”, conquistando così la posizione di unica società che produce esclusivamente tali farmaci e non altri. Questa scelta strategica per ora sta premiando il management in termini di ROI e ROS producendo finora, un livello di profittabilità che va dal 20% al 25%,ben superiore rispetto a quello delle altre case farmaceutiche. Nella letteratura (strategica) la scelta può essere vista come un esempio di targetizzazione molto precisa e una focalizzazione su un singolo segmento specifico senza interessarsi alla vastità del mercato dei farmaci (farmaci puri, parafarmaci,strumenti di medicazione,ecc…). Il management ha espresso, inoltre, la volontà di impiegare tutti gli investimenti nel core business: tutto ciò che viene ricavato viene reinvestito per ottenere un prodotto unico,il migliore di tutti, e un posizionamento chiaro sia nella vision che nella mission. L’obiettivo da perseguire, che va a coincidere con il posizionamento realizzato, è quello di dedicarsi esclusivamente ad una singola classe di farmaci ed essere la prima azienda in assoluto per vendite e qualità del prodotto. La scelta di focalizzarsi, se dal lato strategico premia le sinergie e la specializzazione, dal lato finanziario (cash flow) rappresenta un pericolo per la stabilità stessa poiché priva l’impresa delle entrate provenienti da quei prodotti di largo consumo che, in periodi di basse vendite, costituiscono un “buffer” alla liquidità di cassa. Essere leader nel mercato dei farmaci puri comporta un certo impegno a livello di investimenti.Non è improbabile quindi che, nel lungo termine, l’azienda cada in crisi di liquidità. Tale riflessione non confligge con quella precedente in quanto gli indici finanziari summenzionati si riferiscono esclusivamente al breve periodo e non al lungo, come invece è per gli investimenti.
    L’avvertimento dell’agenzia Fitch si riferisce alla possibilità per Astra Zeneca di non remunerare efficacemente i propri investitori proprio in virtù dell’eccessiva specificità del core business. Inoltre, altro fattore critico, è la prossimità di molti brevetti alla scadenza che possono non dare i risultati inizialmente sperati. La fiducia del management, in tal senso, è esemplare in quanto lo stesso sottolinea come l’unicità del business, in tal caso, non sia una debolezza ma una forza e un’opportunità sulla quale riversare tutti gli investimenti possibili e quindi ottenere nuovi brevetti altamente profittevoli. L’avvertimento dell’agenzia potrebbe però far diminuire il flusso di investimenti a scopo speculativo perchè gli investitori meno accorti non saprebbero distinguere un orizzonte di breve da uno di lungo periodo e quindi cogliere le opportunità che Astra Zeneca può portare con se.

    Gruppo 10

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  3. La scadenza del brevetto del Nexium, cavallo di battaglia dell'azienda farmaceutica e secondo farmaco più venduto negli Stati Uniti, è stata forse una delle cause principali che ha spinto AstraZeneca a modificare la sua strategia.
    Nonostante l'esperienza ed i manuali consigliano che la diversificazione riduca il rischio e la gestione del portafoglio consenta di mantenere in equilibrio le attività di un'impresa, non per forza ogni azienda deve intraprendere una strategia di questo genere, se riesca a comprendere quale sia la giusta alternativa.
    AstraZeneca focalizzandosi su un segmento ben preciso di mercato- il business dei farmaci puri- ha destato particolare scalpore, poiché i suoi competitors principali sono molto diversificati, e nel ramo farmaceutico è stata sempre una strategia premiante.

    E se la scelta dei manager di AstraZeneca, venisse vista come un'innovazione, un nuovo approccio al settore farmaceutico? non possiamo essere certi di come sarà la situazione di tale azienda tra dieci anni, ma se il segmento su cui si è focalizzata sarà sempre molto redditizio, è probabile che i suoi margini continueranno a crescere nel tempo; (il risultato della gestione operativa di AstraZeneca si attesta a un elevato 37% nel 2012, di gran lunga superiore a quello delle aziende più diversificate farmaceutiche, come Novartis e la Bayer, che ha registrato un margine operativo 2012 nucleo di profitto del 27% e 14%).

    Data l'incertezza del risultato finale appare evidente che un'agenzia di rating, quale Fitch, voglia mettere in guardia gli investitori, in quanto questa situazione lascia l'azienda in una posizione di rischio più elevato rispetto a molti dei suoi concorrenti; non dobbiamo dimenticare che però, tale operazione potrebbe consentire anche di beneficiare di un premio potenzialmente elevato.

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  4. L’AstraZeneca sta cercando di posizionarsi strategicamente sul mercato per il prossimo futuro in vista della scadenza a breve del brevetto del farmaco “Nexium”, suo prodotto migliore dal punto di vista del flusso di cassa. Infatti il farmaco “Lipitor”, campione di incassi della concorrente Pfizer, a cui è scaduto il brevetto l’anno scorso, solo nel mercato Usa ha perso più di 7milioni di dollari di vendite. In quest’ottica deve essere vista la strategia di diversificazione/”non diversificazione” dell’AstraZeneca tramite le innumerevoli alleanze strette con i centri di ricerca e la sua focalizzazione nella produzione di “farmaci puri”.

    La diversificazione è la strategia su cui si basano molte imprese concorrenti per guadagnare quote di mercato, l’AstraZeneca ha deciso invece di prendere una direzione opposta. Questa scelta, come sottolineato dall’agenzia Fitch Ratings, deve essere vista come una tecnica prudenziale e inedita da parte degli investitori , ma in quanto tale comporta la possibilità di celare dei rischi, anche se in prospettiva, fino ad ora, sembra offrire dei margini positivi.

    Il comunicato della Fitch potrebbe creare dei problemi ad AstraZeneca, in quanto, se gli investitori dovessero dare credito alla comunicazione dell’agenzia di rating, invece di porre l’attenzione sull’alto margine di AstraZeneca, si potrebbero determinare dei problemi nel ricevimento dei finanziamenti diventando questi molto costosi.

    Le società di rating dovrebbero sempre valutare i loro comunicati e riportare esclusivamente i fatti di gestione, evitando di speculare su di essi, poichè potrebbero creare inefficienze sul mercato finanziario.
    Sarebbe auspicabile la creazione di società di rating indipendenti , non, ad esempio, come la Capital World Investment , che è contemporaneamente azionista di riferimento della Standard & Poor’s (10,26%) e secondo maggior socio di Moody’s (12,60%). Lo stesso dicasi per i fondi (Vanguard Group, BlackRock, State Street), che insieme ad altri fondi e altre banche sono azioniste delle società di rating di riferimento mondiale.

    gruppo 3

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  5. La scadenza di due importanti brevetti detenuti dalla Astra Zeneca è ormai alle porte (2014) e questo ha posto l’azienda difronte ad una scelta, che si è rivelata poi in totale controtendenza rispetto alla politica di diversificazione adottata dalle più grandi corporate.
    Nell'economia attuale, che sta affrontando una crisi mondiale, la logica di frazionare il rischio su più settori sembrerebbe la scelta più appropriata.
    Puntando tutto su di un business, anche se il più profittevole, e specializzandosi all’interno di questo Zeneca potrebbe, e crediamo sia questo l’obiettivo, aumentare significativamente la propria quota di mercato differenziandosi dagli altri competitors, e con l’aumento di quest’ultima, il core business dell’azienda potrebbe diventare un business “COW”, ovvero un business definito da un basso tasso di crescita del mercato ed un’elevata quota di mercato posseduta dall’azienda e caratterizzato da elevati cashflow e redditività positiva.
    Ovviamente la scelta dell’agenzia di rating di dare questa informazione genererà due opposte scelte da parte degli investitori.
    Chi vede la mossa di Astra un operazione azzardata e molto rischiosa cercherà di concentrarsi su altre attività che possano dare maggiori garanzie.
    Al contrario, gli investitori propensi al rischio, punteranno su questa operazione in controtendenza alla politica generale, sapendo che nel breve periodo potranno fare i conti con un rendimento negativo, ma che nel medio-lungo periodo l’azienda potrà ricoprire una posizione di leader nel business scelto.
    Anche perché se è vero che la focalizzazione in un business espone a rischi maggiori allo stesso tempo è vero che a rischi maggiori corrispondono rendimenti maggiori.

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  6. Alla base del cambio di rotta di AstraZeneca vi sono le lancette degli orologi, che avvicinano sempre più alla scadenza i brevetti dei medicinali su cui il colosso farmaceutico ha costruito la sua fortuna negli ultimi decenni. AstraZeneca prevede di perdere la protezione dei brevetti su circa il 50% dei suoi farmaci blockbuster nei prossimi cinque anni ed è considerata come una delle imprese che più verranno penalizzate da tali scadenze. Il conseguente mutamento del mercato di riferimento vedrebbe la società londinese scendere dal trono di monopolista, posizione che le consentiva di stabilire i prezzi ottenendo elevati margini. Innovare, rendendo obsoleti i farmaci la cui copertura brevettuale è venuta meno, significherebbe un eccessivo dispendio di risorse finanziarie di cui AstraZeneca potrebbe non disporre in seguito alle scadenze. La scelta di focalizzarsi su prodotti non innovativi, non coperti da brevetto, deriva dalla consapevolezza di poter affrontare la concorrenza del mercato in cui si affaccerà, forte della sua posizione di mercato, della diversificazione geografica e di prodotto, e della sua stabile struttura finanziaria.
    Il report di Fitch, che ha seguito la comunicazione di AstraZeneca sulla sua strategia, deriva dalle imminenti scadenze e dall’aumento del rischio d’impresa conseguente alla focalizzazione. Investitori poco propensi al rischio rifletteranno sul ritirare i propri finanziamenti, generando lo spettro di una crisi di liquidità per la società. La stessa previsione di Fitch finirà per provocare dei dissesti nell’attività di AstraZeneca, producendo quell’effetto “profezia che si autoavvera” fonte di aspra critica nei confronti delle agenzie di rating.

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  7. La scadenza del brevetto sembra essere stata la causa del cambiamento della strategia. In un settore in cui la maggior parte delle imprese adotta lo stesso business model, AstraZeneca è visto come la pecora nera che va verso l'ignoto. L'azienda però non sta facendo altro che rispettare la sua value proposition e la sua mission:
    "AstraZeneca will today outline its strategy to return to growth and achieve scientific leadership".
    La parola chiave qui è "return". secondo il piano strategico, L'impresa reinveste il 40-50% degli utili non distribuiti in R&D: nel 2012 ha reinvestito il 48% e nel 2011 il 40%.
    L'impresa ha le risorse finanziarie per mettere in atto il suo piano, come dimostrato dai dati ( http://www.astrazeneca-annualreports.com/2012/documents/eng_download_centre/performance/astrazeneca-ar12-kpis.pdf )
    è vero la diversificazione riduce il rischio complessivo degli assets, ma non il rischio sistemico. AstraZeneca ha bilanciato la complessità della sua struttura con la possibilità di mantenere una buona posizione nei settori affini. A volte si migliora il proprio business eliminando ciò che non permette di massimizzare la performance.
    In un momento così delicato per il mercato, concentrarsi sulle proprie competenze per migliorarle e ottenere la leadership nel proprio campo non è una scelta così azzardata. Un rating più basso è forse una mossa dettata dalle regole di procedura: non diversificare è qualcosa di diverso rispetto agli altri, non conforme agli schemi ed è la prassi che impone la riclassificazione.

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  8. In riferimento al commento del gruppo 1 vorremo aprire una parentesi riguardante le agenzie di Rating:
    D’accordo sulla sua politica da parte di AstaZeneca di seguire il trend finanziario, rifocalizzandosi nel core business, al fine di condurlo ad assumere la posizione di una “cash cow” per la generazione di flussi di cassa anche futuri, pare quantomeno incoerente un avvertimento dell’agenzia di rating Fitch nei confronti di quest’azienda che come già visto ha intrapreso una posizione strategica, se pur in controtendenza con i competitors, ben focalizzata sui soli “farmaci puri”.
    La strategia, presa in valore assoluto, permetterebbe ad AstraZeneca di poter godere di vantaggi e competenze dovuti alla specializzazione in questo settore.
    Ciò nonostante l’emissione di un giudizio, o avvertimento che sia, da parte di un’agenzia di rating potrebbe provocare degli squilibri nel mercato finanziario non prevedibili dall’azienda stessa.
    Non possiamo parlare di avvertimento come il voler seguire delle semplici regole di procedura;
    occorre eseguire uno studio più approfondito e cercare di capire chi sono e quali poteri hanno oggi tali agenzie.
    Infatti è facile apprendere che le agenzie di rating hanno ormai raggiunto un potere abnorme sui vari paesi e sui relativi mercati; godono di un potere di “manipolare” in qualche modo l’economia di una nazione.
    Tuttavia un loro ruolo così determinante, di arbitro, non è garantito nè da organismi internazionali, scelti dai governi nazionali, né il loro consiglio di amministrazione viene eletto dai cittadini e neppure sono istituti no-profit indipendenti.
    Sono bensì, ed è bene non dimenticarlo mai, aziende private di proprietà degli stessi investitori e speculatori internazionali, strettamente legati alla finanza anglo-americana.
    Crediamo che il titolo di AstraZeneca possa subire un calo in futuro non tanto per le scelte strategiche effettuate o per la scadenza di brevetti fondamentali dell’azienda (elemento comunque non trascurabile), quanto a causa della valutazione negativa da parte di Fitch che a priori ha voluto delineare l’andamento futuro del titolo AstraZeneca minando alla stabilità finanziaria della società.

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  9. Astra Zeneca è un'azienda produttrice di farmaci il cui mercato principale è rappresentato dall'Europa. A differenza di altre case farmaceutiche AZ ha deciso di optare per una strategia focalizzata sui cosiddetti "farmaci puri" anziché diversificare come i suoi concorrenti. Si tratta di una decisione molto rischiosa poiché rischia di mettere in pericolo l'equilibrio finanziario ed economico dell'azienda, oltre al fatto che nessuna impresa prima nel settore ha mai seguito un tale percorso. Questa inversione di tendenza potrebbe essere stata dettata dall'imminente scadenza di brevetti fondamentali che garantiscono la redditività di AZ. Questa scelta sembra che stia pagando visti i livelli di redditività notevolmente superiori ai principali competitor, segnale che nel settore farmaceutico potrebbe essere questa la strada da seguire. Non vi è alcun dubbio infatti che i vantaggi della focalizzazione in termini di costo influiscano, anche se riteniamo che la "minaccia" principale di un'impresa diversificata sia il cosiddetto "sovvenzionamento incrociato", ossia i flussi di cassa provenienti da prodotti redditizi vengono fatti confluire (per errori o ragioni "politiche") su prodotti e/o progetti che non presentano i requisiti necessari. A nostro avviso AZ ha voluto disinnescare principalmente questo problema e la scelta di Fitch è quantomeno pericolosa: i toni con i quali avverte gli investitori potrebbero trarre in inganno. Le valutazioni delle agenzie di rating dovrebbero essere più equilibrate e rilevare i veri pericoli (non dimentichiamo che nel giorno del suo fallimento Lehman Brothers aveva A- come rating). Gruppo 6

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  10. Gruppo 8

    A nostro avviso, la strategia di diversificazione adottata dal colosso della biofarmaceutica Astra Zeneca non può essere giudicata negativa rispetto alle predominanti strategie di diversificazione debolmente correlate o in certi casi conglomerali adottate dai sui principali competitor.
    Infatti, come noto, una strategia di diversificazione crea valore solo fintantoché il grado di diversità percepito nel portafoglio di business, permette all’azienda di uguagliare i benefici connessi alla gestione dell’azienda di versificata( principalmente le economie di scopo) con i costi di gestione della stessa.
    Per questa ragione, a nostro avviso, la decisione di Astra Zeneca di adottare una strategia di diversificazione attorno al proprio core business dei farmaci puri, presenta una ratio ben precisa: sfruttare le proprie competenze distintive nel core business per avere successo in tutti i business complementari allo stesso.
    Il successo della sua strategia è dimostrato dal reddito operativo in termini di margine realizzato da Astra Zeneca, che continua ad essere superiore ai propri principali competitor di quasi 10 punti percentuali.
    Non mancano, tuttavia, potenziali drawbacks derivanti da una strategia di questo genere.
    In primo luogo, è chiaro, che il vantaggio di poter frazionare il rischio gestendo contemporaneamente più business debolmente correlati tra loro o conglomerali, non può essere sfruttato dal colosso britannico.
    In secondo luogo, è evidente che le potenzialità di crescita dell’azienda, fondandosi solamente sulla crescita del proprio core business, potrebbero impedire alla stessa di rispondere in maniera efficace alle continue sfide che le vengono poste dalla strategie di espansione diversificata debolmente correlata o conglomerale portate avanti dagli altri colossi farmaceutici.
    Inoltre, la ormai prossima scadenza dei suoi principali brevetti, se non sarà gestita in maniera adeguata dalla stessa, può rappresentare un serio pericolo per l’elevata profittabilità del business di Astra Zeneca.
    Nel complesso, tuttavia, riteniamo la strategia di diversificazione adotta da Astra Zeneca, sebbene in controtendenza rispetto alle strategie dei suoi principali competitor, potenzialmente molto profittevole e saggia. Il motivo risiede nel fatto che oltre ad una adeguata diversificazione geografica e una forte struttura finanziaria, essa potrà sfruttare i benefici derivanti dal concentrarsi sul suo unico core business di farmaci innovativi e più costosi, difficilmente sfruttabile nei mercati emergenti, ma comunque tale da garantire margini elevatissimi.
    Infine, giudichiamo la scelta dell’agenzia di rating Fitch di mettere in guardia gli investitori su un incremento di rischio di Astra Zeneca condivisibile, data la maggiore esposizione al rischio derivante dalla maggior volatilità dei cash flow generati dai diversi business, e dalla prossima scadenza dei principali brevetti dell’azienda. Riteniamo, tuttavia, che se l’azienda riuscirà a sfruttare i numerosi vantaggi che possono derivarle dalla concentrazione delle proprie attività sul core business e a rinnovare i brevetti in scadenza, essa potrà riuscire a realizzare risultati strabilianti nel mercato in cui opera, rafforzando la propria posizione competitiva rispetto ai suoi principali concorrenti.

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  11. Secondo il nostro punto di vista, la strategia adottata da Astra Zeneca può essere ritenuta adatta, vista la situazione deludente in cui si trova nel campo della ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, dove ha mostrato una serie di costosi fallimenti nel portare nuovi farmaci sul mercato. Inoltre l'azienda farmaceutica si trova in una situazione molto delicata in quanto circa il 50% dei suoi brevetti sono in scadenza nei prossimi cinque anni (come riportato nell'articolo di Mauro Mostardi " AstraZeneca brevetti in scadenza" del 29,10,2012). Nonostante sia preferibile adottare una strategia di diversificazione, in quanto garantisce una diminuzione del rischio, in questo momento, la strategia di AZ di focalizzarsi sul proprio core business, quello dei farmaci puri, sembra la migliore soluzione per il medio-breve periodo. Vediamo infatti che il successo di questa strategia è dimostrato dai margini realizzati nell’ultimo anno che sono superiori rispetto ai propri concorrenti, di quasi dieci punti percentuali. Per quanto riguarda la scelta di Fitch di mettere in guardia gli investitori su un incremento del rischio, la riteniamo una scelta prudente da parte dell’agenzia in quanto nonostante i margini siano superiori alla media, l’incombente scadenza dei brevetti e la mancata introduzione di nuovi farmaci nel mercato porteranno sicuramente l’azienda farmaceutica ad un calo del fatturato nel lungo periodo. Infatti alcune previsioni presumono che da qui a dieci anni, il gruppo farmaceutico si appresta a registrare una caduta media del suo giro d’affari nell’ordine del 5% annuo.
    Gruppo 14

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  12. L'Astra Zeneca è un'azienda farmaceutica, che differentemente dalle strategie adottate dai suoi concorrenti, ha optato per una focalizzazione sui cosiddetti "farmaci puri". Questa scelta, sebbene possa apparire in qualche modo anomala, perchè contraria all'attuale trend dei competitors, è risultata migliore da un punto di vista economico. Infatti i margini di profittabilità sono del 37% contro il 27% di Novartis e il 14% di Bayer. La decisione di non diversifacare è altamente rischiosa dal momento che il rischio non viene frazionato su larga scala, ma, in compenso, la focalizzazione adottata permette all'azienda di specializzare le proprie competenze sul core business.La sfida futura dell'Astra Zeneca è quella di riuscire a mantenere nel medio - lungo termine il vantaggio competitivo derivante da tale strategia. Infine, il comunicato della Fitch potrebbe scoraggiare gli investitori, minando gli equilibri economico finanziari dell'azienda dal momento che volge la propria attenzione sull'aumento dell'insito rischio.
    Gruppo n 13

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  13. AstraZeneca è un’azienda biofarmaceutica, presente in più di 100 Paesi con oltre 62.000 dipendenti.
    Con la sua attenzione per i farmaci puri AstraZeneca rimane l'unica grande azienda farmaceutica che produce solo questi farmaci in Europa.
    L'azienda ha deciso di focalizzarsi su un business ad alta profittabilità, tra il 20% e il 25%, a differenza delle altre aziende farmaceutiche, che si sono diversificate in settori i cui margini operativi sono minori. Ciò ha portato AstraZeneca ad avere per il 2012 un margine operativo alto rispetto alle altre società diversificate come Novartis o Bayer. Ovviamente per il momento i vantaggi di una simile decisione sono evidenti per quanto riguarda il profitto, ma l'agenzia Fitch Ratings giustamente sottolinea l'instabilità dell'azienda, dovuta alla decisione di non diversificare.
    Probabilmente AstraZeneca è sicura di continuare ad avere alti profitti, ma la scelta di Fitch di mettere in guardia gli investitori su un aumento del rischio avrà sicuramente effetti negativi, anche nel caso in cui la decisione dell'azienda in futuro si dimostrasse azzeccata.

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  14. L’ obiettivo principale di AstraZeneca , una tra le più grandi imprese nel settore farmaceutico è quello di coniugare competitività con sostenibilità , sviluppando politiche e comportamenti mirati a promuovere la cultura della responsabilità sociale di impresa (RSI) , come parte integrante della propria attività.

    Nel Dow Jones World Index e nello STOXX Index europeo, indici internazionali sulla sostenibilità in termini di investimenti di capitali, il Gruppo si colloca all’interno dell’8% delle più importanti società del settore farmaceutico .
    La scelta di Astra di concentrarsi sul solo business dei farmaci puri , in controtendenza rispetto ai suoi competitors è sicuramente stata una scelta rischiosa , ma certamente ben valutata e ponderata , premiata in termini di ROI e ROS e da un livello profittabilità che va oltre 10 punti percentuali rispetto quello dei suoi principali competitors quali Bayer e Novartis.

    Dal nostro punto di vista la forte focalizzazione da parte di Astra nel settore di tali farmaci gli consentirebbe di sfruttare ampiamente l alto grado di specializzazione , permettendogli di raggiungere un vantaggio competitivo non indifferente rispetto ai suoi competitors .
    Ciò dunque comporterà una rifocalizzazione del core business dell’ impresa , al fine di condurla in una posizione di “ cash cow “ dove si generano ampi flussi di cassa positivi . Infatti il combinarsi di un tasso di sviluppo del mercato ormai limitato e della posizione competitiva acquisita , soddisfacente e difficilmente vulnerabile , rende possibile l ipotesi di investimenti relativamente contenuti da parte dell’ impresa .

    Infine secondo noi , la scelta di Fitch ; di mettere in guardia gli investitori su un incremento del rischio, dato dalla decisione di non diversificare da parte dell’ impresa , sicuramente comporterà una maggiore attenzione da parte di questi nell’ investire nell’ azienda , compromettendo , nel lungo periodo , l equilibrio finanziario dell’ impresa stessa.

    GRUPPO 9

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